Lettura critica di Don Sergio Nadotti

Lettura critica di Don Sergio Nadotti

Mi diceva un amico pittore anch’esso: “la sua grandezza è di aver sempre rispettato la verità”.

Liturgicamente si direbbe che facciamo Memoria. Memoria non è un ricordo, è rendere presente una persona. È renderla qui, dove tante volte assiduamente egli veniva, faceva il suo giro, e senza mai una critica per nessun artista, lui cercava di cogliere per ognuno la sostanza, l’essenza. E anche se non la condivideva, non diceva mi di non condividerla. Non aveva mail il senso acido, ma il senso del rispetto. Il senso di quella delicatezza che denotava la sua persona, di quella finezza che era un po’ alla base dei suoi gesti, e che esprime in questa serie di acquerelli e di olii, che esprimono proprio la sua verità. Mi diceva un amico pittore anch’esso: “la sua grandezza è di aver sempre rispettato la verità”. La verità sua, della sua sensibilità, la verità delle cose che aveva davanti per cogliere non tanto la realtà, ma per cogliere la poesia che esprimeva, cioè quella gioia che un mondo creato attorno a noi sa comunicare, che un artista coglie, e sa farlo rivivere perché sia gioia per tutti. 17 Novembre 2005 Don Sergio Nadotti

Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo (CC BY-NC-SA 3.0 IT)

Hai trovato un refuso o vorresti segnalarci qualcosa?

Iscriviti alla newsletter!

Iscriviti alla newsletter e ricevi gli inviti ai nostri eventi.
Dopo aver inviato il modulo controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione.